Obiettivo generale del progetto è la messa a punto di una tecnologia sostenibile per la bioconversione di biomasse residuali mediante l’attività saprofaga del dittero Hermetia illucens (mosca soldato). L’H. illucens degrada le matrici organiche producendo un residuo utilizzabile come ammendante ed una “biomassa entomica” (larve) fonte di biomolecole.

Obiettivi specifici del progetto sono:

  • l’individuazione delle più idonee condizioni operative per l’attività di bioconversione operata dalle larve e delle migliori combinazioni di scarti organici;
  • l’utilizzazione del substrato residuale della bioconversione come ammendante del suolo;
  • la progettazione di un prototipo per l’automazione del processo di bioconversione;
  • l’individuazione di un pool di imprese laziali interessate alla valorizzazione dei risultati (recupero degli scarti, impiego dei residui come ammendanti, estrazione e utilizzo di biomolecole);
  • la diffusione dell’innovazione attraverso attività di disseminazione e divulgazione.

La tecnologia CORS (Conversion of Organic Refuse by Saprophages) mediata dalla mosca soldato è un’importante innovazione di sistema e di prodotto che può contribuire in maniera significativa allo sviluppo di filiere rispondenti ai principi della green economy e della green chemistry. In particolare, risponde perfettamente alla necessità di creare nuove filiere bio-based al fine di favorire la transizione verso una bioeconomia sostenibile e circolare. Il recupero della “biomassa entomica” costituisce il punto di partenza per la creazione di una “bioraffineria per insetti” in grado di originare prodotti ad alto valore aggiunto (composti proteici, olii per applicazioni industriali, nutraceutici, chitosano) mediante l’impiego di tecnologie all’avanguardia.

 

 

 

Le attività del progetto HERMES intendono implementare il trasferimento di risorse tra due o più attività dissimili: quelle a monte che producono residui da reimmettere in circolo per evitarne lo smaltimento, e quelle a valle della bioconversione che si trovano ad utilizzare un bio-prodotto ad alto valore aggiunto ottenuto in maniera sostenibile. Nel caso specifico, il progetto intende creare questo link tra soggetti che nel Lazio operano nel settore agroindustriale e specifici utilizzatori finali operanti nel comparto agricolo (compostatori, aziende produttrici di fertilizzanti), ma che nel medio-lungo periodo possano includere anche altri settori (cosmesi, farmaceutica, tessuti).

Il sistema proposto costituisce il punto di congiunzione idoneo a innescare processi di simbiosi tra imprese in una cornice di elevata sostenibilità sia ambientale che economica. Il trasferimento della conoscenza e la dimostrazione della fattibilità del processo potranno, inoltre, promuovere il passaggio dalla dimensione di laboratori a quella di impresa, costituendo un’opportunità per lo sviluppo e la creazione di start-up innovative e nuovi modelli di impresa incentrati sul processo di bioconversione di residui organici.